Doccia fredda per la Polisportiva Santa Maria. Il 29 marzo 2014 a San Giovanni a Piro, mentre si giocava l’anticipo della ventunesima giornata del campionato di calcio campano di seconda categoria (girone O) tra la Polisportiva Scario e la Polisportiva Santa Maria, al sessantesimo del secondo tempo (sul risultato di 0 a 1 per il Santa Maria), scoppia una rissa tra le due compagini, che costringe il direttore di gara a sospendere la contesa definitivamente. Pare, da quanto appreso dal referto arbitrale, che a scatenare la rissa sia stato il comportamento del guardalinee della squadra di casa, il quale ha colpito un calciatore “avversario” del Santa Maria con la bandierina. Da questo episodio si è poi scatenato l’esteso parapiglia generale tra le due formazioni cilentane. Al campo di San Giovanni a Piro, in ogni caso, mancava la presenza delle forze dell’ordine, mai richiesta dalla squadra padrona di casa, non ottemperando così ad un preciso obbligo. Il giudice sportivo, giovedì 3 aprile 2014, nonostante abbia acclarato la paternità dell’inizio delle colluttazioni, decide per la squalifica di cinque giornate a carico dei calciatori Di Mauro (Polisportiva Scario) e Migliorino (Polisportiva Santa Maria) e di infliggere la sconfitta a tavolino (0 – 3) per entrambe le squadre, responsabili di non aver sedato gli animi, più una multa di 100 euro per la squadra di Castellabate e di 125 euro per la squadra del golfo di Policastro. Per la Polisportiva Santa Maria questa decisione sa di beffa per come sono andate le cose in campo, e non solo per aver perso punti preziosi per evitare i play-out contro una compagine ultima in classifica, perchè in questo caso ad aver perso è stato senza dubbio lo sport, il quale si basa su ben altri principi di competizione.
Fonte: FIGC Campania